Il diritto della pesca
Il diritto della pesca è quella parte dell’ordinamento giuridico concernente il complesso delle norme che regolano il fenomeno della produzione ittica che si concretizza nella separazione degli organismi presenti nelle acque dalle acque medesime. Esso si atteggia come una disciplina poco omogenea, di cui non è ancora completamente chiara e pacifica l’ampiezza, l’oggetto, l’autonomia giuridica e l’esatta collocazione sistematica; ciononostante, rappresenta una branca meritevole di approfondimento che, per molteplici ragioni, è destinata ad assumere sempre maggiore importanza negli anni a venire. Il settore della produzione di organismi acquatici per finalità alimentari, infatti, già da tempo, è caratterizzato dall’aumento della domanda di mercato a causa dell’attenzione rivolta verso tali prodotti dalla popolazione mondiale in ragione delle trasformazioni delle abitudini alimentari, sempre più rivolte verso il consumo di tali prodotti, con la conseguenziale, rilevante importanza, anche economica, attribuita alle risorse biologiche delle acque. Alla luce di queste considerazioni, le questioni dell’utilizzazione, della gestione razionale e della conservazione delle risorse biologiche del mare finiscono per assumere oggigiorno un significato e una portata assai diverse rispetto al passato. Anche per tali ragioni, il diritto della pesca ha conosciuto, in tempi recenti, un rinnovato interesse da parte del legislatore, che ha polarizzato il proprio interesse sulle molteplici problematiche che gravitano attorno al mondo delle produzioni legate alle risorse biologiche delle acque attraverso molteplici interventi normativi.